Santa Caterina dè Vigri
Memoria lirurgica di Santa Caterina de Vigri, preghiamo per il gruppo di Bologna

Il corpo incorrotto di santa Caterina de' Vigri è conservato a Bologna in una cappella del Santuario del monastero del Corpus Domini in Bologna da essa fondato quasi 600 anni fa.
Caterina nacque a Bologna l'8 settembre 1413 figlia del nobile ferrarese Giovanni de'Vigri, professore di diritto presso l'università di Bologna, poi agente a Venezia di Nicolò III d'Este, marchese di Ferrara.
Caterina a 11 anni entrò come damigella di compagnia alla corte di Margherita d'Este, una delle figlie di Nicolò, dove continuò gli studi di latino e di miniatura. Caterina non si ritrovava nelle frivolezze della vita di corte e dopo due anni l'abbandonò per darsi alla vita monastica di clausura.
Entrò nel Monastero del Corpus Domini a Ferrara dove si seguiva la regola delle Sorelle Povere di Santa Chiara e vi rimase fino al 22 luglio 1456 quando fu chiamata a Bologna per fondare il monastero detto anch'esso del Corpus Dominidove ne diventò abbadessa.
Caterina aveva una personalità vivace e si interessò di arte (musica, canto, danza, pittura) e di letteratura. Si conservano di Lei una viola, alcuni dipinti e vari scritti miniati dalle sue mani (Le sette Armi spirituali, I Dodici Giardini, il Rosarium, I Sermoni).
Morì il 9 marzo 1463 e fu sepolta, senza cassa, nella nuda terra.

Racconta la beata Illuminata Bembi, testimone oculare dei fatti che seguirono la morte della santa:

«Allorché la fossa fu pronta e quando vi calarono il corpo, che non era racchiuso in una bara, esso emanava un profumo di indescrivibile dolcezza, riempendo l'aria tutt'intorno. Le due sorelle, che erano discese nella tomba, mosse a compassione dal Suo viso bello e radioso, lo coprirono con un panno e posero una rozza tavola alcuni centimetri sopra il corpo, affinché le zolle di terra non lo toccassero. Tuttavia lo fissarono così goffamente che, quando la fossa fu riempita di terra, il viso ed il corpo furono comunque coperti. Le sorelle venivano a visitare spesso il cimitero, piangevano, pregavano e leggevano presso la tomba, e notavano sempre il dolce odore che la circondava. Dal momento che non c'erano fiori, nè erbe aromatiche accanto alla fossa, ma solo arida terra, esse si convinsero che il profumo proveniva proprio dalla tomba».

«Quando trovammo il corpo e ripulimmo il viso, notammo che era stato schiacciato e sfigurato dal peso della tavola di legno che vi era stata posta sopra. Inoltre, scavando, tre delle sorelle l'avevano danneggiato con la vanga. La ponemmo in una bara, e stavamo per riseppellirLa, ma uno strano impulso ci spinse a sistemarLa temporaneamente sotto il portale. E fu allora che il naso schiacciato e l'intero viso ripresero gradualmente la loro forma naturale. La defunta divenne di colore bianco, bella, intatta, come se fosse ancora viva, le unghie non erano annerite ed Ella emanava un odore delizioso. Tutte le sorelle erano profondamente agitate; il profumo si diffondeva nella chiesa e nel convento, impregnando le mani che L'avevano toccata, e non sembrava esserci alcuna spiegazione. Dopo essere diventata abbastanza pallida, Ella cominciò a cambiare colore, diventando più rossa, mentre il Suo corpo cominciava ad emettere un sudore piacevolmente profumato. Passando dal pallore ad un colore d'ambra incandescente, Ella trasudava un liquido aromatico che a volte sembrava acqua limpida, ed a volte un miscuglio di acqua e sangue».

 
Nel 1475 si decise di esporre il corpo della badessa all'adorazione dei fedeli in posizione seduta, con la tonaca e gli occhi aperti.
Si narra che periodicamente le monache dovessero tagliarle le unghie ed i capelli che seguitavano a crescere oltre ad aver cura di lei poiché il liquido che trasudava dal corpo le impregnava le vesti.
Subito dopo la morte fu acclamata come santa ma solo il 22 maggio 1712 venne canonizzata dal Papa Clemente XI.

Tuttora è possibile vedere il corpo di santa Caterina de' Vigri in una cappella del Monastero del Corpus Domini (detto della Santa) in Bologna in Via Tagliapietre.
La Santa è seduta su un trono dorato dietro una teca in vetro, mostra volto, mani e piedi minuti, ha fra le mani un breviario scritto e miniato da lei, i capelli e le unghie hanno smesso di crescere e il suo corpo non secerne più liquido.

 

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